"Grande taglio, grande chirurgo". Una volta questa equazione andava per la maggiore. Capitava spesso però che il prezzo lo pagava poi il paziente con inevitabili sofferenze post operatorie, lunghe degenze in ospedale, cicatrici. 

Oggi, grazie all'affinamento di tecniche e metodiche, si è affermata sempre più una vera e propria cultura conservativa dell’integrità fisica e psichica delle persone che trova espressione in un nuovo modo di operare meno “aggressivo” rispetto alle tecniche normali mirando a limitare il dolore e ad ottenere una cicatrice il meno visibile possibile e in alcuni casi quasi invisibile.

Tra le alternative 'soft', in medicina estetica, sono tanti gli interventi che modificano l'aspetto estetico del corpo o del viso senza il ricorso ad un intervento chirurgico quindi ad un ricovero ospedaliero e all'anestesia riducento il rischio di effetti collaterali.

I più noti trattamenti "soft" sono il peeling chimico, la laser terapia, le onde d'urto, la scleroterapia, la microdermoabrasione e l'uso del filler.

Da qualche anno viene praticata anche la Chirurgia non Ablativa e la Timedsurgery.
Sono pratiche medico-chirurgiche poco o per nulla invasive o cruente, affidabili e sicure, di facile attuazione con pochi o nulli rischi, sia per il paziente che per gli operatori.

 

Elettrochirurgia Non Ablativa (Prof. Giorgio Fippi, docente di Chirurgia Non Ablativa.
Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica e Chirurgia non Ablativa S.I.M.E.C.N.A. )
http://www.fippi.net/index.html

L’elettrochirurgia nasce come logica evoluzione delle conquiste tecnologiche in fisica e in elettronica applicate alla medicina e alla chirurgia. Il termine “Non Ablativa” è stato aggiunto per distinguerla dalla Chirurgia Tradizionale classicamente cruenta e, in alcuni casi, invasiva. Con questa nuova tecnica di “Soft Surgery non Ablativa” si ottengono gli stessi risultati che si hanno con la chirurgia tradizionale, ma senza dover ricorrere ad anestesia, senza lasciare cicatrici o correre inutili rischi.
L’elettrochirurgia non Ablativa nasce come logica evoluzione delle conquiste tecnologiche in fisica e in elettronica, che si affiancano all’esigenza da parte del chirurgo di ottenere risultati performanti, venendo incontro alle esigenze del paziente.
Interventi un tempo neppure ipotizzabili attualmente sono praticabili con successo, grazie al continuo affinarsi della tecnica ma soprattutto della metodica utilizzata nella Chirurgia Non Ablativa.
Con la chirurgia non ablativa siamo in grado di effettuare Interventi, un tempo neppure ipotizzabili.

Gli strumenti più utilizzati oggi in medicina estetica, a parte la crio e i peeling chimici e meccanici, sono: l’insostituibile radiobisturi, il Laser con tutte le sue varianti, il Felc e l’ultimo nato per la Plasma chirurgia, il Plexr.
Ciascuno di questi strumenti presenta delle caratteristiche specifiche per un determinato tipo di intervento.
Per entrare nel merito di questo moderno approccio alla chirurgia dermatologica, è necessario valutare attentamente le differenze tra gli apparecchi oggi più utilizzati: il Laser, Radiobisturi Felc e Plexr.
Il L.A.S.E.R. (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation) utilizza l’emissione di fotoni (con coerenza spaziale e temporale) per distruggere, vaporizzare o coagulare i tessuti.
Il RADIOBISTURI utilizza le onde radio per ottenere un aumento termico nei tessuti che a seconda del tipo di modulazione permette la coagulazione o il taglio, a patto di avere un buon contatto tra cute e puntale.
Il F.E.L.C. (Flusso di Elettroni Convogliati) utilizza gli Elettroni per bruciare i tessuti più esterni senza scaldare eccessivamente le aree circostanti come avviene con la radiofrequenza.
Il PLEXR (Plasma Exeresi) ionizza i gas presenti nell’atmosfera del GAP (spazio interposto tra il puntale detto “sprayer”, e il tessuto da trattare) generando il plasma. La quantità di plasma prodotto dipende dal ricambio d’aria dello spazio di ionizzazione (GAP) o dalla immissione in quest’area di gas particolari (argon e altri).

Il Plexr consente di trattare i seguenti inestetismi:

Considerazioni fondamentali:
Ogni tessuto presenta delle caratteristiche da valutare attentamente prima di ogni intervento di chirurgia dermatologica. Le caratteristiche da valutare attentamente sono: la resistenza meccanica, la resistenza al passaggio degli elettroni, la resistenza al passaggio dei fotoni, l’assorbimento della luce, la conducibilità elettrica, la conducibilità termica, la massa di tessuto su cui intervenire.
Le onde elettromagnetiche della radiofrequenza del radiobisturi così come la luce o i fotoni del laser possono essere assorbiti, riflessi, diffusi, diffratti o trasmessi, mentre la corrente elettrica del felc può solo essere condotta.
Questa differenza di comportamento fisico, ci fa comprendere i differenti risultati che si ottengono utilizzando l’una o l’altra forma di energia. Infatti l’impiego di ciascuno di questi strumenti nasce dall’esigenza di intervenire su un particolare tipo di tessuto che se trattato con quello non idoneo risulterebbe particolarmente difficoltoso nella pratica e avremmo esiti negativi dal punto di vista del risultato finale.
La Chirurgia non Ablativa è una tecnica di chirurgia dermatologica semplificata che si pratica mediante uno strumento (PLEXR) che consente di far sublimare i tessuti trattati senza causare danni ai tessuti circostanti, superando tutte le difficoltà nella scelta dell’apparecchio più idoneo.
Questa tecnica è nata dalla necessità di intervenire su patologie o inestetismi, dove risulta difficoltoso l’utilizzo del laser per il coefficiente di riflessione, di assorbimento e principalmente di diffrazione nei tessuti o del radiobisturi, per la necessità di un buon contatto elettrico sul tessuto o del Felc, per la sua incapacità di trattare tessuti vascolarizzati.
Con il PLEXR l’incremento termico per effetto Joule coinvolgerà unicamente i tessuti più esterni, sublimando sia i tessuti cattivi conduttori sia i tessuti normo conduttori, senza causare avvallamenti, discromie.